Le cisti mandibolari

Con il termine “cisti” (dal greco kystis, vescicola, sacco) si intende una lesione caratterizzata da una cavità centrale rivestita da una parete interna epiteliare e da un rivestimento esterno di natura connettivale.

Il lume cistico può contenere liquido misto a materiale solido formato da cellule desquamate, muco o cheratina.

Sono più frequenti nelle ossa mascellari che in ogni altro osso del corpo umano in quanto la maggior parte di esse ha origine dai numerosi residui di epitelio odontogeno che permangono dopo la formazione dei denti. Possono manifestarsi in qualsiasi punto del mascellare superiore o della mandibola sebbene siano rare a livello del condilo e del processo coronoide.

Nella mandibola si trovano più spesso al di sopra del canale mandibolare.

Le cisti odontogene possono accrescersi nel seno mascellare mentre alcune cisti non odontogene possono anche originare all’interno del seno1. Poche varianti di cisti invece si sviluppano nei tessuti molli della regione orofacciale.

Le cisti sono lesioni radiotrasparenti e le loro caratteristiche cliniche principali sono la tumefazione, l’assenza di dolore (a meno che la cisti non si infetti secondariamente o non sia dovuta ad un dente non vitale o a denti mancanti, soprattutto terzi molari).

Radiologicamente, le cisti intraossee hanno di solito, un contorno ben definito con orletto periferico, caratterizzato da una linea radiopaca piuttosto uniforme e sottile. Questa è dovuta all’opposizione del tessuto osseo all’espansione della lesione, che giustifica la lentezza evolutiva delle cisti. Questo quadro radiografico può cambiare in presenza di un’infezione secondaria o di uno stato cronico, presentando un bordo sclerotico spesso.

Le cisti sono in grado di causare lo spostamento o il riassorbimento di elementi dentari; l’area riassorbita spesso ha una forma curva netta.

Possono anche provocare una espansione, di solito curva e liscia, della mandibola e cambiare il tavolato corticale vestibolare o linguale in un sottile strato corticale.

In alcuni casi possono spostare il canale mandibolare verso il basso o espandersi nel seno mascellare, conservando un sottile strato di osso che le separa dall’antro.

 

La diagnosi clinica e radiografica

che può essere effettuata è solo presuntiva, solo l’esame istologico sarà in grado di porre una diagnosi precisa, anche se nella grande maggioranza dei casi le cisti presentano segni e sintomi clinici e un aspetto radiografico tali da orientare abbastanza precisamente la diagnosi, così, di norma, l’esame istologico viene fatto sul pezzo operatorio dopo la sua rimozione.

In tutti i casi in cui si sospetti invece una lesione di altra natura (in particolare neoplastica), è sempre indicato eseguire in prima battuta un agoaspirato che consente di verificare immediatamente se il contenuto della lesione è liquido (tipico della cisti) o solido (tipico dei tumori) o una biopsia incisionale della lesione per valutare preoperatoriamente la natura della lesione.

Questo risulta di estrema importanza perché il trattamento di semplice enucleazione , tipico delle cisti, potrebbe essere assolutamente non sufficiente in caso di lesione neoplastica vera e propria, esponendo al rischio di non radicalità del trattamento e di quasi sicura progressione della malattia.

 

 

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Le Cisti Mandibolari

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