I tumori delle ghiandole salivari, organi che producono la saliva, non sono comuni e rappresentano solo 2-3% dei tumori della testa. Le ghiandole salivari sono divise in ghiandole salivari maggiori (parotide, sotto mandibolare e sottolinguale) e ghiandole salivari minori disperse nella mucosa della porzione superiore delle vie aereodigestive.

I tumori delle ghiandole salivari possono anche essere distinti in tumori delle ghiandole salivari minori e tumore della parotide.
Il 70% dei tumori delle ghiandole salivari originano dalle ghiandole parotidi, i rimanenti originano dalle ghiandole sottomandibolari (8%) e dalla ghiandole salivari minori (22%).
Il 75% dei tumori della parotide sono benigni (sintomi esclusivamente locali), mentre più del 50% dei tumori delle ghiandole sottomandibolari e addiritura più dell’ 80% dei tumori delle ghiandole salivari minori sono maligni( tumori che danno sintomi anche sistemici).
Il tumore della parotide per l’ 85% dei casi è un adenoma pleomorfo, il quale è più comune nelle donne rispetto agli uomini, con un picco di incidenza nella terza e quarta decade di vita.
Il cistoadenolinfoma di Whartin rappresenta la seconda causa più comune di tumore della parotide costituendo tra il 5-15% di questi tumori. Questo tipo di tumore della parotide è più comune negli uomini rispetto alle donne e colpisce tra la quinta e la sesta decade. II carcinoma mucoepidemoide è il tumore della parotide più comune.
Per quanto riguarda le ghiandole salivari minori fino al 80% possono essere maligni, l’istotipo più frequente è il carcinoma adenoidocistico.

Presentazione del tumore della parotide e delle ghiandole salivari

L’ aumento di volume della ghiandola è sicuramente il segno clinico più importante per sospettare la presenza di un tumore delle ghiandole salivari ed in modo particolare del tumore della parotide. Questa variazione dimensionale della ghiandola/e deve essere messa in diagnosi differenziale anche con altre patologie non neoplastiche come i fenomeni infiammatori, infettivi e i calcoli dei dotti salivari. Un deficit del nervo facciale, la scarsa mobilità della massa, la cute sovrastante arrossata e distrofica fanno sospettare la natura maligna del tumore.
L’ esame obiettivo per identificare un tumore delle ghiandole salivari o un tumore della parotide deve prendere in considerazione la posizione, le dimensioni, la velocità di crescita, eventuali sintomi in relazione ai pasti, deficit del nervo facciale.
Per i tumori della parotide che insorgono a livello del lobo profondo possiamo avere una presentazione atipica caratterizzata da disturbi della deglutizione (disfagia) e dell’eloquio (disfonia).

Diagnosi del tumore della parotide e delle ghiandole salivari

L’ecografia è una tecnica che può essere utilizzata per diagnosticare, delineare la localizzazione, la vascolarizzazione e i margini dei tumori delle ghiandole salivari e in particolar modo il tumore della parotide.
Può inoltre essere utilizzata per guidare l’ago aspirato per il prelievo di un campione bioptico.
Le indagini strumentali quali la tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica nucleare (RMN) con e senza mezzo di contrasto rappresentano indagini di secondo livello e spesso sono necessarie per la valutazione delle dimensioni del tumore della parotide, dell’estensione extraghiandolare e i margini e per valutare il possibile coinvolgimento linfonodale.  La TC può essere anche utilizzata per guidare la biopsia in alcuni tumori delle ghiandole salivari ed in modo particolare per il tumore della parotide, altrimenti difficilmente raggiungibili (es. spazio parafaringeo). La RMN assicura un maggiore dettaglio nello studio dei tessuti molli e spesso risulta un approfondimento diagnostico necessario nella pianificazione dell’intervento.
Per quanto riguarda la stadiazione, questa si basa sul TNM.

Terapia del tumore della parotide e delle ghiandole salivari

Chirurgia nei tumori delle ghiandole salivari e nei tumori della parotide
La chirurgia ha un ruolo fondamentale nel trattamento dei tumori delle ghiandole salivari ed in modo particolare per il tumore della parotide. L’ intervento chirurgico è diverso a seconda della natura della neoplasia e del tipo di ghiandola interessata. Nel caso di tumore benigno della parotide l’ intervento più frequente consiste nell’asportazione della neoplasia circondata da tessuto salivare sano oppure dall’asportazione della porzione superficiale della ghiandola, entrambe le procedure devono prestare particolare attenzione al nervo facciale che separa la porzione superficiale da quella profonda della ghiandola.
Se il tumore della parotide benigno interessa le altre ghiandole salivari maggiori o quelle minori, l’intervento chirurgico consiste nell’asportazione della ghiandola o della neoplasia circondata da tessuto sano nel caso delle ghiandole salivari minori.
La natura maligna del tumore della parotide cambia radicalmente il trattamento chirurgico: i margini di resezione devono essere più ampi e a seconda dell’istotipo può essere indicato procedere con uno svuotamento laterocervicale (asportazione dei linfonodi del collo nei quali drena il tumore). In questi casi se esistono segni clinici (paresi), radiografici (contiguità) e/o chirurgici (interessamento del nervo)  di coinvolgimento del nervo facciale l’ intervento chirurgico deve prevedere l’ asportazione del nervo e la sua contemporanea ricostruzione con un innesto nervoso.

Radioterapia nel tumore delle ghiandole salivari e nel tumore della parotide.
La radioterapia, nei tumori delle ghiandole salivari  e nel tumore della parotide può essere utilizzata dopo l’ intervento chirurgico (terapia adiuvante) per quei tumori che vengono classificati come maligni, può anche  essere utilizzata come approccio per quei tumori che vengono considerati non resecabili chirurgicamente.

Chemioterapia nel tumore delle ghiandole salivari e nel tumore della parotide.
I tumori delle ghiandole salivari e i tumori della parotide sono scarsamente sensibili alla chemioterapia e questa è da considerarsi esclusivamente palliativa.

I tumori della ghiandola parotide

La parotide è una ghiandola che fa parte del gruppo delle GHIANDOLE SALIVARI MAGGIORI  (parotide, sottomandibolare e sottolinguale), di cui è la più voluminosa.
La ghiandola è  localizzata davanti all’orecchio ed è nota essendo  la struttura che si gonfia quando i bambini vengono colpiti dagli orecchioni il cui nome scientifico è parotite epidemica.

L’importanza della parotide dal punto di vista chirurgico è dovuta al fatto che in tale sede si localizza il 70% dei tumori delle ghiandole salivari, di cui il 30% possono essere maligni.

Il tumore benigno più frequente è l’ ADENOMA PLEOMORFO (80%), seguito dal TUMORE DI WARTHIN.

La chirurgia della parotide è molto particolare per via della speciale anatomia caratterizzata dal passaggio del nervo faciale e delle sue diramazioni all’interno della ghiandola.

Il nervo faciale è la struttura nervosa che comanda i movimenti del volto.
Origina dal midollo allungato, alla base del cervello, entra in un canale che lo porta a decorrere all’interno dell’orecchio ed emerge da un foro situato alla base del cranio. Da questo punto il nervo faciale si immerge nella ghIandola parotide e, dopo circa 2 centimetri, si divide in una serie di rami secondari che vanno a gestire il movimento dei vari muscoli del viso e del collo, assumendo un aspetto a ventaglio (vedi foto)

La preseza del faciale all’interno della ghiandola costituisce il più grande fattore di rischio negli interventi sulla parotide, poichè il nervo è una struttura molto piccola e delicata, facilmente danneggiabile dagli strumenti.

Una lesione al ramo principale porta ad una paralisi  di tutti i rami e quindi al quadro di una paralisi completa del volto e del collo.

Lesioni di singole branche causano paralisi localizzate (labbro, guancia, fronte ecc.).

Va inoltre ricordato che inoltre proprio il nervo faciale è un nervo cranico molto particolare, che spesso può andare incontro a paralisi spontanee (cosiddetta PARALISI DI BELL) o dare luogo a tic e spasmi.